Difficile dirlo ma a 35 anni di distanza mi sono reco conto che a poche centinaia di km da qui c'è un posto magnifico che si chiama Toscana.
Il territorio, il cibo, la cordialità e la pacatezza delle persone che ci vivono, i colori e i profumi della terra, quel senso di serenità che ti lascia addosso.
Un altro schiaffo morale al luogo dove abito che mi sta ogni giorno di più stretto.
martedì, luglio 28, 2009
lunedì, luglio 20, 2009
Accidenti a te!
Oggi voglio raccontare una situazione simpatica, niente critiche a nessuno o lamentele.
Premessa, al piccolo Cippa piacciono le more, ma gli piacciono talmente tanto che quando siamo dalla nonna in campagna se le va a prendere da solo dalla pianta con i problemi di spine del caso.
Vabb?...nel giardino di casa ho una pianta di more, di quelle senza spine, gioved? avevo notato che alcune erano quasi mature, ho detto bella l? luned? quando torno me le mangio, a pranzo oggi vado l? per prenderle e puff erano sparite, staccate di netto come se fossero state raccolte, mi giro, mi rigiro verso la pianta e vedo Cippa che fa per agguantarne un'altra mezza matura.
Ma si pu??!?!?
Premessa, al piccolo Cippa piacciono le more, ma gli piacciono talmente tanto che quando siamo dalla nonna in campagna se le va a prendere da solo dalla pianta con i problemi di spine del caso.
Vabb?...nel giardino di casa ho una pianta di more, di quelle senza spine, gioved? avevo notato che alcune erano quasi mature, ho detto bella l? luned? quando torno me le mangio, a pranzo oggi vado l? per prenderle e puff erano sparite, staccate di netto come se fossero state raccolte, mi giro, mi rigiro verso la pianta e vedo Cippa che fa per agguantarne un'altra mezza matura.
Ma si pu??!?!?
mercoledì, luglio 15, 2009
Oggi l'Italia intera si stringe unita intorno al militare caduto combattendo in un paese straniero una guerra di cui ignorava il significato e che solo i Grande della Terra sanno davvero perchè si combatte.
Oggi in Italia un militare che mesi fa ha sparato uccidendo un ragazzo che si scazzottava si vede assegnare dalla Giustizia italiana 6 anni di carcere che, conti alla mano, in Italia si ridurranno forse ad uno effettivo di reclusione e a piangere c'è solo il padre della vittima che si vergogna di essere italiano.
Beh,caro padre,sò che servirà a poco ma a vergognarsi di essere italiano non sei solo tu...
Oggi in Italia un militare che mesi fa ha sparato uccidendo un ragazzo che si scazzottava si vede assegnare dalla Giustizia italiana 6 anni di carcere che, conti alla mano, in Italia si ridurranno forse ad uno effettivo di reclusione e a piangere c'è solo il padre della vittima che si vergogna di essere italiano.
Beh,caro padre,sò che servirà a poco ma a vergognarsi di essere italiano non sei solo tu...
domenica, luglio 12, 2009
LETTERA DI UN EX RESIDENTE DELL´AQUILA
Le ho contate, dovrebbero essere una ventina circa.
Almeno una ventina di persone, conoscenti e amici che sanno quello che è
accaduto alle 3:32 del 6 aprile, ma che nell´ultima settimana mi hanno
chiesto se fossi tornato all´Aquila per preparare gli esami.
Forse mi devo scusare con loro, perchè la mia risposta ha sistematicamente
destato un pò di imbarazzo:
"L´Aquila non esiste più"
"Ah già, scusami"
Ah già.
Ma è giustificabile.
Ormai le reti nazionali non parlano più del terremoto dell´Aquila,
troppo prese a parlare prima della crisi coniugale del premier,
poi della crisi economica ormai superata brillantemente dalla nostra
nazione,poi della pseudo-crisi dell´amministrazione siciliana,
poi delle quotidiane crisi di nervi di questo o quel politicante.
Queste sì che sono notizie.
E quelle rare volte che si parla ancora del terremoto dell´Aquila i toni
sono esaltanti,c´è chi lo definisce "il successo del governo",
chi parla del "miracolo del premier".
Si parla di ricostruzioni avvenute,di problemi risolti.
NON È VERO.
Le notizie riportate sono solo specchieti per le allodole,
azioni di facciata per mostrare un fantomatico intervento-lampo del governo.
La verità è tutt´altra.
La gente ormai da quasi due mesi vive in tenda, e lo fa sia negli afosissimi
pomeriggi dei giorni scorsi, sia nelle notti di vento e pioggia, come questa.
E quelli che sono negli alberghi sulla costa si godono ancora per poco il
sogno di una lunga e gratuita vacanza al mare, ormai in attesa (a giorni) di
essere messi alle porte in vista dell´inizio imminente della stagione balneare.
Di costruzioni per ora nemmeno l´ombra, perchè fino al G8 dell´Aquila si
deve lavorare per accogliere i rappresentanti delle più grandi nazioni del mondo.
A mandare avanti la baracca ci sono i volontari della Protezione Civile, i
volontari dei Vigili del Fuoco, i volontari delle varie Associazioni di
Pubblica Assistenza, che si spaccano la schiena per mantere vivibile la
condizione ma sempre più si lamentano della scarsa presenza dello Stato,
della scarsità di fondi (3.1 miliardi in 24 anni sono BRICIOLE), dei ritardi
nei lavori (ad ora, nessuna delle promesse fatte nelle subito successive al
terremoto è stata mantenuta).
E se si lamentano di ciò i volontari che dopo una settimana tornano nelle
loro tiepide case, come direbbe Primo Levi, pensate come possono stare le
persone che una casa dove tornare non ce l´hanno affatto, che non sanno più
cos´è la privacy, che sognano una doccia dignitosa.
Non mi sembra il quadro di un successo, questo.
Non mi sembra una situazione risolta.
Lo scopo di questa lettera è solo ricordare a tutti che non sentire più notizie
in tv non vuol dire che ora tutto sia tornato alla normalità.
RICORDATELO: L´EMERGENZA NON È FINITA.
Le ho contate, dovrebbero essere una ventina circa.
Almeno una ventina di persone, conoscenti e amici che sanno quello che è
accaduto alle 3:32 del 6 aprile, ma che nell´ultima settimana mi hanno
chiesto se fossi tornato all´Aquila per preparare gli esami.
Forse mi devo scusare con loro, perchè la mia risposta ha sistematicamente
destato un pò di imbarazzo:
"L´Aquila non esiste più"
"Ah già, scusami"
Ah già.
Ma è giustificabile.
Ormai le reti nazionali non parlano più del terremoto dell´Aquila,
troppo prese a parlare prima della crisi coniugale del premier,
poi della crisi economica ormai superata brillantemente dalla nostra
nazione,poi della pseudo-crisi dell´amministrazione siciliana,
poi delle quotidiane crisi di nervi di questo o quel politicante.
Queste sì che sono notizie.
E quelle rare volte che si parla ancora del terremoto dell´Aquila i toni
sono esaltanti,c´è chi lo definisce "il successo del governo",
chi parla del "miracolo del premier".
Si parla di ricostruzioni avvenute,di problemi risolti.
NON È VERO.
Le notizie riportate sono solo specchieti per le allodole,
azioni di facciata per mostrare un fantomatico intervento-lampo del governo.
La verità è tutt´altra.
La gente ormai da quasi due mesi vive in tenda, e lo fa sia negli afosissimi
pomeriggi dei giorni scorsi, sia nelle notti di vento e pioggia, come questa.
E quelli che sono negli alberghi sulla costa si godono ancora per poco il
sogno di una lunga e gratuita vacanza al mare, ormai in attesa (a giorni) di
essere messi alle porte in vista dell´inizio imminente della stagione balneare.
Di costruzioni per ora nemmeno l´ombra, perchè fino al G8 dell´Aquila si
deve lavorare per accogliere i rappresentanti delle più grandi nazioni del mondo.
A mandare avanti la baracca ci sono i volontari della Protezione Civile, i
volontari dei Vigili del Fuoco, i volontari delle varie Associazioni di
Pubblica Assistenza, che si spaccano la schiena per mantere vivibile la
condizione ma sempre più si lamentano della scarsa presenza dello Stato,
della scarsità di fondi (3.1 miliardi in 24 anni sono BRICIOLE), dei ritardi
nei lavori (ad ora, nessuna delle promesse fatte nelle subito successive al
terremoto è stata mantenuta).
E se si lamentano di ciò i volontari che dopo una settimana tornano nelle
loro tiepide case, come direbbe Primo Levi, pensate come possono stare le
persone che una casa dove tornare non ce l´hanno affatto, che non sanno più
cos´è la privacy, che sognano una doccia dignitosa.
Non mi sembra il quadro di un successo, questo.
Non mi sembra una situazione risolta.
Lo scopo di questa lettera è solo ricordare a tutti che non sentire più notizie
in tv non vuol dire che ora tutto sia tornato alla normalità.
RICORDATELO: L´EMERGENZA NON È FINITA.
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