Nel periodo di Natale una domenica come di consueto una volta l'anno vado con Romina e i miei genitori in centro Monza per il classico giro per negozi, facendo la gioia di mia madre più che altro che compra cazzate a tutto spiano e anche per la gioia di Romina che torna a casa con sacchettini vari.
Quel giorno un ragazzo africano cercava di vendere dei libri ai passanti, libricini i soliti che si vedono in mano a loro, comunque quel giorno ne ho comprato uno, costava tipo 6 €, io gliene ho dati 10, in fondo a me non cambiano nulla 4 € in meno a lui in più credo proprio di si.
Fatto sta che sto leggendo ora questo libro, parla di un medico italiano che è andato per medici senza frontiere in Africa, un diario dei 6 mesi di permanenza, io sono arrivato a leggere i primi 2 mesi, non so non trovo le parole per cercare di spiegare cosa provo mentre leggo quelle parole e quello che provo per il resto della giornata, ogni passo che compio, ogni gesto della mia vita a cui ormai non faccio più caso, beh, per quelle persone non va proprio così.
Lo so che non ci posso fare nulla io da qui, troppo preso dalla mia vita, a cercare la tanto sospirata felicità o presunta che sia, a cercare pace e tranquillità, non ho proprio il tempo di pensare a quelle persone che muoiono come mosche.
Eppure qualche cosa sono convito che si può fare, anche da qui, a distanza, senza andare da loro, qualche cosa si può fare.
Tutto quello che faccio durante il mio tempo mi sembra così inutile, questa è la sensazione che provo, poi quando torno a casa capisco che però qualcosa di untile la faccio davvero, prendermi cura dei miei due ragazzi e di mia moglie, proteggerli sempre e in ogni situazione, senza compromessi.
La vita è davvero difficile.
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