Quando camminiamo per strada e un ragazzo africano si avvicina proponendoci un libro beh, non mandiamolo sempre via, ogni tanto soffermiamoci a parlare con lui e magari compriamoglielo sto benedetto libro, dico ogni tanto, basta anche ogni tanto si, perchè se noi siamo in giro a cazzeggiare per le vie del centro a guardare vetrine e mangiare un gelato lui è lì a cercare di tirare avanti un giorno di più, e questa non è carità, no lui è lì perchè la nostra cosidetta società civile lo ha
messo al muro, facendo di noi dei signori e di lui un rifugiato, costringendolo a scappare dalla proria terra per venire fino quì.
Non è carità, io mi sento in colpa mi sento direttamente responsabile per il suo disagio ed in qualche modo devo riparare nel mio piccolo visto che la società non fa nulla.
Se c'è un motivo per cui mi debba sentire in colpa è proprio questo.
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