domenica, gennaio 25, 2009
Lascio la parola ai compagni di viaggio, questa è stata la mia Africa.
"Amici senegalesi, voi che spaventati vi difendevate dalle zanzare, ma inconsapevoli siete stati infettati da un virus ancora più letale, quello del sorriso, della gioia, della semplicità, della voglia di giocare.
Ora vi prego, non fatevi curare, cullatevi in questa dolce malattia, rimanete senegalesi e portate luce e colore in questi nostri luoghi grigi e scuri. Un passo di danza, un rullo di tamburo, un dolce canto, basta un piccolo gesto x cambiare in meglio la giornata".
"Ragazzi teniamo vivo questo senso di fratellanza e di voglia di espanderci perchè è un dono e non si compra al supermercato, e non ci arricchisce neanche come il migliore degli investimenti...però ci rende vivi ed in contatto con l'universo più lontano, che ha scelto potou per connetterci.....sta solo a noi restare vivi e non rimettere tutto nei ricordi di ...una piacevole vacanza".
"E' straordinariamente bello quello che abbiamo vissuto e scambiato in Senegal e ciò che continuiamo a sentire dentro di noi per quella che sembrava essere "solo" una vacanza ma che, invece, è stato un vero "viaggio" (fuori e dentro di noi), una scoperta di "terre nuove" (Mimmo, mi concedi il prestito della frase?) e di popoli, di culture e di modi diversi di vivere: è stato, per me, un affacciarmi ad un mondo che respira, che è vitale nonostante le difficoltà, generoso, che vive di rapporti umani semplici ma fondamentali... Sono felice di avervi conosciuto, tutti, e continuate a mancarmi molto perché quell'atmosfera che ho respirato in Africa, a Potou, è stata per me veramente unica, preziosa e, lasciatemelo dire, nuova, in un mondo dove tutto va di corsa, imperterrito, egoista, senza sorrisi.
E grazie allora ancora una volta per i vostri sorrisi, il vostro entusiasmo, la vostra unicità, il vostro "dare" in modo spontaneo e diretto, semplice ed indimenticabile... Ogni tanto mi tornano in mente gesti e situazioni che mi fanno tornare a sorridere e mi solleticano gioia.
Grazie a tutto lo staff di amici senegalesi ed africani, ci avete accolto con un abbraccio generoso ed allegro a dir poco commuovente.
Grazie a te, Barbara, per l'opportunità che ci hai regalato di vivere tutti insieme, come in una grande famiglia allargata e serena, sotto un tetto di paglia e di buonumore, colorato da stoffe ma anche da scambio di culture, di grande lavoro ed operosità di tutti.
Ed è straordinariamente bello che ora le nostre teste si stiano scervellando per creare altre occasioni d'incontro, nuovamente di scambio e di collaborazione... Abbiamo tolto un po' di calcare alle nostre menti ed ora sento l'energia vitale di tutti noi che si risveglia e vuole creare opportunità, inventare concretezza. Ed ecco allora la voglia di Valerio ed Ilaria di pensare in quale modo portare gli artisti e tutto lo staff in Italia per promuovere cultura, musica e danze, Vincenza che contatta banche, commerci equi e solidali per diffondere tecniche di piantagioni biodinamiche, io che parlo con un mio amico che lavora per Licia Colò per cercare di strappargli un invito degli artisti in trasmissione... Non lo so, in altre situazioni forse ci saremmo arresi fin da subito, ma sento forte la carica e la voglia in molti di noi di far qualcosa e mi dico che l'unica spiegazione è che siamo stati, come dire, "rivitalizzati" da questa Africa, madre di tutte le terre, origine di tutti i cammini... Chissà dove ci porterà... Ma credere in qualcosa, progettare un futuro, desiderare cambiamenti è senza dubbio trainante, ottimistico, è movimento, è speranza... Se poi ci fosse quell'entusiasmo che c'era nel progetto di Camarà di aprire un bar in Guinea, in cui già tutto era stato pensato, e fin nei minimi dettagli, in ogni particolare, che quasi ci pareva di sentire il profumo di caffè touba solleticarci il naso, di vedere i tavoli apparecchiati, di sedersi sulle sedie di bambù con la stessa travolgente energia che aveva lui nel descriverceli, beh...., allora sfonderemo i muri e ogni cavillo legislativo italiano, che ne dite???".
"Da parte dei fantastici maestri, delle allegre guide, del custode sognatore, dei meravigliosi bambini, del gattino viziato, degli abitanti di potou e soprattutto delle infaticabili cuoche:
GRAZIE PER ESSERVI FERMATI CON NOI AD ASCOLTARE IL RITMO DEL RESPIRO DELLA VITA.
CHE OGNI ISTANTE RESPIRATO IN SENEGAL VI ACCOMPAGNI NELLA VITA COME UN PUGNO DI SASSETTI COLORATI DA RACCOGLIERE SUL SENTIERO VERSO I VOSTRI SOGNI!".
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