Se c'è una cosa che ho imparato in questi 3 anni di studio di musica tradizionale e di viaggi in Africa è che chi non se sa niente di "Africa" non se sa niente davvero e si muove solo per quello che sente dire o legge sui giornali o peggio ancora guarda in TV.
L'Africa non è solo bambini scheletrici con la pancia gonfia, non è solo "vecchi" di 30 anni che girovagano chiedendo elemosina, l'Africa non è solo AIDS e malattie.
L'Africa è colore, è musica, è danza, è canto,è tradizione secolare che noi ormai
non sappiamo manco più cosa sia, l'Africa è voglia di vivere anche se non si ha niente, l'Africa è fratellanza, rispetto verso il prossimo, l'Africa è vivere la vita per quello che si ha e non per quello che si vorrebbe avere.
Ecco che nella mia vita quotidiana vengo a conoscere persone che non sanno nulla di
tutto questo e che si prodigano nel recuperare beni di sussistenza da mandare giù,
accumulando vestiti, scarpe, magari anche cibo senza preoccuparsi di altro.
Questo va bene, questo è bene non lo metto in dubbio e ben vengano queste persone ci mancherebbe ma...manca qualcosa.
Queste persone si sono mai chieste chi sono davvero i destinatari di questi beni materiali?
Si sono mai posti la domanda se forse c'è qualcosa oltre alla camicia o al pantalone che si potrebbe fare?
La risposta è no, se gli chiedessimo se volessero un giorno in contrare queste persone nel loro paese non lo farebbero perchè non gli interessa, a loro interessa fare del bene per vantarsi di averlo fatto o più semplicemente per sentirsi "a posto" con se stessi e con la società.
Senza fare di tutta l'erba un fascio come sempre posso assicurare che non sono poche
le persone così, gente che non vede oltre allo scatolone che prepara per spedire.
L'Africa ha bisogno di aiuto ma non c'è solo quello, aprite gli occhi gente,
vi state perdendo un mondo che potrebbe darvi davvero di più di quello che voi possiate dare.
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