Consideriamo senz’altro assurda la convinzione di quanti affermano che
l’uso di mangiare carne abbia un’origine naturale. Che l’uomo non sia
carnivoro per natura, è provato in primo luogo dalla sua struttura
fisica.
Il corpo umano infatti non ha affinità con alcuna creatura
formata per mangiare la carne: non possiede becco ricurvo, né artigli
affilati, né denti aguzzi, né viscere resistenti e umori caldi in grado
di digerire ed assimilare un pesante pasto a base di carne.
Invece,
proprio per la levigatezza dei denti, per le dimensioni ridotte della
bocca, per la lingua molle e per la debolezza degli umori destinati alla
digestione, la natura esclude la nostra disposizione a mangiare carne.
Se
però sei convinto di essere naturalmente predisposto a tale
alimentazione, prova anzitutto a uccidere tu stesso l’animale che vuoi
mangiare.
Ma ammazzalo tu in persona, con le tue mani, senza ricorrere ad un coltello, ad un bastone od a una scure.
Fà come i lupi, gli orsi ed i leoni, che ammazzano da sé quanto mangiano:
uccidi
un bue a morsi od un porco con la bocca, oppure dilania un agnello od
una lepre, e divorali dopo averli aggrediti mentre sono ancora vivi,
come fanno le bestie.
Ma se aspetti che il tuo cibo sia morto e se
la vita presente in quelle creature ti fa vergognare di goderne la
carne, perché continui a mangiare contro natura gli esseri dotati di
vita?
Al di là di tali considerazioni, non credi che sia una cosa
straordinaria l’abitudine ad un comportamento umano? Chi farebbe infatti
del male ad un uomo, se lui stesso è tanto mitemente ed umanamente
disposto verso creature estranee e appartenenti ad una specie diversa?
Nulla
turba comunque il nostro senso del pudore, non il fiorente aspetto di
queste creature sventurate, non il fascino della loro voce armoniosa,
non l’accortezza della loro mente, né la purezza del loro modo di vivere
e la loro straordinaria intelligenza.
Invece, per un minuscolo
pezzo di carne priviamo un essere vivente della luce del sole e del
corso dell’esistenza, per cui esso è nato ed è stato generato. Per di
più, crediamo che i suoni e le strida che gli animali emettono siano
voci inarticolate, e non piuttosto preghiere, suppliche e richieste di
giustizia.
Plutarco nato a Cheronea , in Beozia, tra Atene e Delfi nel 47 d.C. e morto nel 127 d.C.)
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