martedì, settembre 06, 2011
Riflessione
Stavo pensando al rapporto che l'uomo ha con la natura e nella fattispecie con gli animali, a qualunque specie essi appartengano.
Più che altro all'uomo di città che vive al 7° piano di un palazzo circondato da palazzi in mezzo ad altri palazzi.
Immagino un bambino in una situazione del genere, la cui somma conoscienza del regno animale potrebbe essere un gatto obeso che non ha mai toccato terra che piscia e caga in una scatola in casa o un criceto che gira come un pazzo tutto il giorno attorno ad una ruota o un cane anch'esso obeso che mangia solo crocchette da quando è nato e la cui massima aspirazione è di correre in 10 metri di giardino pubblico 10 minuti al giorno senza poter cagare in santa pace dove gli pare che qualcuno gli crista dietro.
L'uomo ha invaso il Pianeta isolandosi totalmente dal resto degli esseri viventi, questo isolamento ormai è diventato un cancro dal quale non si guarisce facilmente.
La soluzione potrebbe essere l'abbandono delle città in favore di un ritorno alla vita rurale?
Un'inversione di marcia RADICALE?
Il benessere promesso dalla tecnologia ha portato una sorta di malessere collaterale, ci ha robotizzati, ci ha resi insensibili ai veri valori della vita, la natura, la terra che sporca le mani, i frutti piccoli e bacati che stanno sulle piante, i pomodori d'estate e i cavoli d'inverno, le serate in famiglia non solo a natale.
Riprendiamoci la vita, prima che sia troppo tardi.
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