martedì, agosto 26, 2008


Articolo tratto da Dolce Vita.

Omaggio ad Albert Hofmann

di M. Narciso (WipeOut staff)

Omaggio al Sommelier degli Dei, inventore dell LSD. Deceduto a 102 anni, nell aprile 2008.

Aeroplani di Jefferson alla ricerca del Bianconiglio e inviti a irrompere nell'altra dimensione, nebbie purpuree e cieli di marmellata, lati oscuri della luna e autobus magici: ad avere avuto 20 anni nel 1965, l'impressione sarebbe stata quella di una partenza imminente, destinazione altrove e un biglietto in mano imbevuto di LSD pronto a farti decollare. Ci avresti potuto credere, a guardarti intorno. Ma il grande viaggio era cominciato molto prima.

Il 19 aprile del 1943 esplode l'insurrezione nel ghetto di Varsavia. E' il giorno in cui si onora la Pasqua ebraica, festa della libertà e di un mondo nuovo, in mezzo a macerie e orrori e follie e totalitarismi di cui si inizia a intravedere la fine.
Lo stesso giorno, nei laboratori svizzeri della Sandoz, un giovane chimico scopre la connessione tra il mondo materiale e il mondo spirituale: un collegamento racchiuso in un'essenza, in cui incappa mentre studia l'ergot e i suoi alcaloidi, il fungo parassita della segale cornuta.

L'ergot è un mistero che dall'antica Grecia a oggi non ha perso fascino e potenza. Se ne trovano tracce nei riti di Eleusi, nelle visioni mistiche medioevali, nelle persecuzioni contro le streghe e i poteri delle erbe quando il trentasettenne Albert Hofmann assorbe involontariamente una goccia della variante B025, è come se sollevasse la coperta sotto la quale è nascosta la storia esoterica degli esseri umani, fatta di essenze e saperi. La conferma la ottiene qualche giorno dopo, "il giorno della bicicletta", quando assume una dose irrisoria della sostanza, 25 milionesimi di grammo per un viaggio nella mente del pianeta: aggrappato alle visioni indotte dall'alcaloide principale dell'ergot, la dietilamide dell'acido lisergico o LSD, il chimico svizzero si riconnette con la memoria trascendentale dell'umanità, si riappropria di canali non utilizzati da secoli per comunicare con Madre Natura e, tramite lei, con se stesso e l'universo.
Si rende conto di avere tra le mani uno strumento formidabile, in grado di modificare in modo profondo gli stati di coscienza, una sostanza-microscopio le cui lenti sono puntate al cuore dello spirito, una sonda emozionale capace di sprofondare negli abissi dell'estasi e dello stupore, una volta davanti alla verità.
Una sostanza così potente da destrutturare le nostre certezze coatte e il nostro "io" per farci assaporare ciò che abbiamo perso, quando abbiamo deciso di interrompere il rapporto di mistero e devozione che ci legava alle essenze più intime del pianeta. Saperi e conoscenze gettati nel dimenticatoio, culture e tradizioni e segreti bollati come frottole, in una folle corsa al progresso costellato di divieti e proibizioni.
L'acido lisergico è il diritto di esplorare nuovi concetti, nuovi significati, di compenetrare la coscienza e di oltrepassarla, di sperimentare se stessi e le proprie capacità, di ricongiungerci al sacro per rinascere individui nuovi, rinnovati e modificati, il diritto alla conoscenza. Una farmacologia dell'estasi.

Racconta Era*****o: "ho bevuto il ciceone/ ho indagato me stesso"‚ dall'ergot all'ergot, dalla Grecia del 1500 a.C: all'Europa del XX° secolo, passando di necessità e meraviglia attraverso bisogni spirituali, nuovi umanesimi, sostanze: la scoperta dell'acido lisergico travolge e suggerisce nuove ipotesi, nuove curiosità, nuove esplorazioni.
Hofmann da chimico e scienziato diventa alchimista e etnobotanico, e parte alla ricerca di segni, tracce, passaggi, testimonianze, e durante il suo lungo viaggio incontra le personalità più svariate, da Robert Evan Schultes a Roger Heim, emissari spaziali al posto giusto nel momento giusto: uno per tutti, Gordon Wasson. Se Albert Hofmann è il sommelier degli dei, Wasson è l'assaggiatore.

Con lui intraprenderà il cammino per arrivare a definire l'essenza dei miti Eleusini, uno dei momenti spirituali e misterici più importanti del mondo classico, riti durante i quali veniva somministrata una bevanda psicoattiva molto potente, capace di alterare gli stati di coscienza delle persone coinvolte, e i nomi più importanti sono Socrate, Platone, Era*****o, Pericle, il sacro kykeon o ciceone, contenitore della pozione magica, in cui verranno trovate tracce di segale cornuta.
Un ciclo che si chiude congiungendo partenza e arrivo, dove la partenza è l'arrivo e viceversa, come in una magica spirale che trova capo e coda, e nel suo vortice passano girano e si inseguono l'ergot, l'acido lisergico, il teonanacatl, la salvia divinorum, e altre decine di piante e essenze enteogene, ognuna interpretata e conosciuta per arrivare in fine a una Eleusi qui-e-ora: "l'istituzione base da cambiare è il cuore dell'individuo", e a questo tendono gli studi di Albert Hofmann, alla nascita di un nuovo umanesimo, basato sul pacifismo, l'ecologia, il rispetto dell'uomo.
Con Wasson diventa uno dei più importanti emissari del mondo occidentale presso culti e riti antichissimi, e dopo la sintesi chimica della psilocibina, confermata in persona da Maria Sabina, arrivano a incontrare la "hierba Maria", la "ska Pastora", la "ska Maria Pastora": la salvia divinorum, che nell'etimologia popolare mazateca mantiene i riferimenti con la figura di Maria della tradizione cristiana.
"Maria Pastora ti può portare fino a Dio, e questo può spaventare. E' l'esperienza più simile alla morte che si possa fare". Il 12 luglio 1961 Gordon wasson sperimenta, primo occidentale do*****entato, coppie di foglie in un infuso. L'anno successivo lo sciamano Natividad Rosa consegna a Hofmann e Wasson una pianta da portare in Europa. L'alone magico e misterico che circonda i due ricade anche sulla storia botanica della salvia: e ancora oggi sono in molti a pensare che gli esemplari giunti fino ai nostri giorni siano cloni o talee di quella prima pianta.

Mentre l'avanguardia artistica e medica studia e ricerca, e discute di allucinogeni o psichedelici o enteogeni, in discreti salotti ovattati personalità e intellettuali come Aldous Huxley, Humphrey Osmond, Robert Graves, Ernst Junger sperimentano le essenze degli dei in modi esoterici, dalla mescalina ai funghi psilocibinici all'acido lisergico, ricalcando le iniziazioni del passato, moderni alchimisti al riparo da occhi indagatori, carbonari delle essenze e insieme tutori di un sapere da non divulgare a tutti: una setta segreta di psiconauti colti e massoni.
Ma l'impatto devastante dell'LSD non poteva rimanere al chiuso di laboratori e luoghi protetti, e le strade del mondo occidentale vengono invase da cartoncini, zollette, liquidi, cristalli, micropunte, tutti a base di LSD, e al loro seguito si lanciano migliaia di giovani, hippies, freaks, artisti e camionisti, meccanici e intellettuali, psicanalisti hollywoodiani e docenti universitari.

La rivoluzione psichedelica ha vita breve e intensa e non sarebbe potuto essere diversamente: in pochissimo tempo crea e consegna eroi e miti alla storia, personaggi bizzarri e strampalati e geniali e cazzoni, da Ken Kesey e il suo "magic bus" con acid test annesso, a Stanley Owsley III, il miglior fabbricatore di acidi degli Stati Uniti a detta dello stesso Hofmann, nani e buffoni, artisti e inventori, e segna in qualche modo il tentativo di cambiare il mondo partendo da se stessi, mettendosi a nudo di fronte all'universo e i suoi significati.
E se i numi tutelari del segreto sono Albert Hofmann e i circoli esoterico-intellettuali europei, a capo della rivoluzione psichedelica planetaria c'è la trimurti di Harvard, i "mad doctors" Timothy Leary, Ralph Metzner e Richard Alpert, e dietro di loro Allen Ginsberg, Jerry Garcia, i Beatles e Terence McKenna: e lo sfondo che unisce cielo e terra sono i cinquecentomila di Woodstock.
"Tune in, turn on, drop out": un'epopea selvaggia e passionale di autosperimentazioni, con la cultura della droga in primo piano, attenta come non mai a trovare e appropriarsi di nuovi serpenti da cavalcare, perché una volta introdotto l'acido, niente sarà più come prima. Allargare l'area della propria coscienza diventa l'obiettivo più importante di un'intera generazione.

Un'esplosione di colori, suoni, viaggi, visioni, curiosità, arte e rivolta, con tutti i sensi sollecitati e coinvolti, come se le antenne e l'energia dei giovani avessero trovato la presa giusta in cui infilarsi per connettersi con le vibrazioni del pianeta.
"La rivoluzione non è un pranzo di gala", lo abbiamo imparato, ma questa avrebbe potuto esserlo. Dopo i fasti e le stravaganze e gli eccessi, lascia anche sul terreno disarcionamenti micidiali, cervelli bruciati, processioni in India nel tentativo di ricomporre anima e neuroni e voli planetari interrotti bruscamente. Gli hippies sono stati i bianchi privi di avidità delle profezie indiane, "la reincarnazioni degli indiani caduti", e come gli Hopi sono stati sterminati ma non sconfitti: armati di sogni, amore e LSD hanno assaltato il cielo e qualcuno è rimasto tra le nuvole, agganciato per sempre a visioni ineffabili.

Tra viaggi e terapie psichiatriche, in mezzo a lotte furenti e magnifiche esperienze, incomprensioni e sostenitori accaniti, a 70 anni dalla sua scoperta l'acido lisergico è più vivo che mai, e la rinascita psichedelica di fine secolo non fa che dimostrarlo. Una rinascita e non una rivoluzione, dai toni più morbidi e liquidi, che tenta di recuperare storia e errori per non ripeterli, dai teknival ai trance-party fino agli psiconauti domestici e alla riscoperta di sostanze come il DMT o la mescalina e l'ayahuasca e i funghi psilocibinici, tutti tesi alla ricerca dell'enteogeno perfetto. Un "bambino difficile" che continua a dare fastidio nel suo tentativo di diventare un "bambino di speranza", e un papà ancora vivo e vegeto: l'augurio migliore che possiamo portare al compleanno appena passato, il centesimo, del gentile alchimista svizzero.
Per festeggiare degnamente questa lunga avventura, la Gaia Media Foundation, con sede a Basilea, città di liberi pensatori e illuminati cervelli, ha organizzato un simposio dal titolo "LSD: tre lettere che cambiarono il mondo", dal 13 al 15 gennaio 2006. Tre giorni di riflessioni, i cui temi principali sono stati: "From the plants of the Gods to LSD", "The Ecstatic Adventure" e "New dimensions of consciousness".
Una panoramica sulle questioni e le soluzioni che sono discusse da anni, tutte legate in qualche modo alla scoperta di Albert Hofmann, e i cui relatori, tanto per fare dei nomi, sono personaggi quali Ralph Metzner, Stanislav Grof, Jonathan Ott, Alex Grey, Alexander T. Shulgin, Carl P: Ruck, John Dunbar e Eric Burdon, oltre a Albert Hofmann, naturalmente.

"La realtà è magica quanto la magia è reale": happy birthday, mister Hofmann, messaggero di una nuova speranza che dimora in noi fin dalla nascita che la risposta alla vita è l'uomo, con i suoi bisogni spirituali, le sue potenzialità, i suoi desideri, i suoi sogni.
Grazie per avercelo ricordato.

lunedì, agosto 25, 2008

Vacanze finite, per sdrammatizzare direi meglio che ci sia una fine perchè vuol dire che c'è stato un inizio, però la malinconia c'è lo stesso, non potrebbe non esserci.
Airole è sempre Airole, anche se non scopri nulla di nuovo ci stai sempre bene e tene rendi conto quando torni in città di cosa hai lasciato davvero.
Torno al lavoro, sempre le solite storie, qui non cambia mai nulla nè in negativo nè in positivo, non si muove una foglia, non sò cosa sia meglio.
Ora si riparte, debbo cercare il nuovo entusiasmo per iniziare una nuova stagione, nuovi progetti, portare a termine i vecchi, andare avanti, sempre doni doni, sarà questo il mio nuovo segreto...

giovedì, agosto 07, 2008

In questo periodo si parla tanto di protesta e boicottaggio delle Olimpiadi a Pechino, si parla di diritti umani...ma dei diritti degli animali?
Troppo spesso pensiamo solo a difendere l'umanità dimenticandoci le atrocità che proprio l'umanità opera ai danni degli animali per futili scopi (e anche per quelli meno futili).
Se l'uomo ha qualche possibilità di difesa loro non ne hanno nessuna, se questi sono gli uomini preferisco difendere i diritti degli animali.
Sono disgustato.

martedì, agosto 05, 2008

Di ritorno dal Mamafrica, cinque giorni passati immerso nella natura accompagnata dal suono incessante dell'Africa con spazi serali anche per altri generi musicali, tra alti e bassi me la sono cavata, ho avuto momenti di sconforto e di esaltazione, dormito pochissimo ma davvero poco e pure male (materassino bucato accidenti) ma nonostante questo non mi sono perso nulla.
Sono stati cinque giorni senza tempo, grazie davvero a chi ha organizzato l'evento e a chi vi ha partecipato, l'anno prossimo ci vorrei tornare e farmi tutta la settimana ma...a dormire in qualche agriturismo!
Un saluto alla pizzeria "Manhattan" e ai suoi simpaticissimi e genitilissimi collaboratori!
Un saluto ai miei compagni di viaggio.
Un saluto ai maestri Lancei e Seydou.
A presto.