martedì, gennaio 24, 2012

Perché siamo vegetariani?

Franco Libero Manco - Associazione Vegetariana Animalista

Siamo vegetariani perché riteniamo sia il mezzo più semplice e potente per rendere migliore questo mondo.

Siamo vegetariani perché riteniamo sia lo strumento che consente all’essere umano di vivere in buona salute fisica, di ritrovare la propria intelligenza positiva, ampliare la sensibilità della coscienza umana, favorire lo sviluppo della nostra dimensione spirituale.

Riteniamo che solo attraverso i principi che animano la filosofia universalista è possibile risolvere i grandi problemi della società attuale; infatti se una persona rifiuta la violenza su una specie diversa dalla sua non può essere incline all’ingiustizia verso il suo simile; se una persona si alimenta secondo la sua natura di essere fruttariano ritrova la salute, allunga la sua vita, risparmia sofferenza e risorse finanziarie; se una persona sceglie di non sostenere l’esistenza degli allevamenti di animali e dei mattatoi non contribuisce all’inquinamento dell’ambiente, alla distruzione del patrimonio boschivo, allo sfruttamento delle terre fertili adibite a pascolo, dello spreco di risorse alimentari ed energetiche e non si rende complice della fame nel mondo.
L’adesione alla filosofia universalista risiede nella volontà di non causare violenza e morte ad esseri viventi e quindi richiede il rinnovamento del proprio modo di relazionarsi con gli esseri umani e non umani e con nostro contesto naturale.

Riteniamo che l’etica debba uscire dai confini antropocentrici ed estendere i codici del diritto al rispetto, alla libertà e alla vita a tutti gli esseri senzienti.

Riteniamo l’antropocentrismo, che autorizza l’essere umano a disporre della vita e della libertà degli esseri non umani e che inclina a convivere con la logica della supremazia del più forte sul più debole, debba essere superato  dalla cultura del biocentrismo in cui è la Vita e non l’uomo al centro di ogni interesse e della stessa Creazione.

Riteniamo che l’alimentazione vegana sia quella più conforme alle esigenze chimico-biologiche-nutrizionali degli esseri umani, ciò che consente di conservare la salute e ricuperare il benessere della persona, mentre l’alimentazione a base di carne e prodotti di derivazione animale riteniamo siano incompatibili con la nostra natura di esseri fruttariani e portatrici di molte delle molte gravi patologie moderne.

Riteniamo che l’alimentazione sia in grado di influenzare non solo la salute del corpo delle persone ma il loro pensiero, la loro coscienza e può precludere o favorire lo sviluppo dei valori spirituali e dei grandi ideali.

Riteniamo che l’individuo debba svincolarsi da condizionamenti mentali e da anacronistiche tradizioni, acquisire il giusto senso critico dei personaggi e della storia in modo da essere artefice del proprio desino e favorire la propria evoluzione morale e spirituale, attraverso il superamento della cultura sintomatologica che crea dipendenza fisica, mentale ed emozionale per attuare la cultura delle cause prime che generano il problema.

Riteniamo che il cibo cotto sia scarso o privo del tutto di nutrienti fondamentali e che la tossiemia e l’acidificazione del sangue siano le cause di quasi tutte le patologie umane.

Riteniamo che il digiuno, come la stessa malattia, sia il mezzo più potente per riconquistare la salute.

Riteniamo che la violenza umana scaturisca dalla mancanza di sensibilità, di compassione, empatia e capacità di condivisione delle esigenze vitali dell’altro e che l’abitudine a disprezzare il valore della Vita e del dolore degli animali inclini l’essere umano alla violenza anche verso il suo stesso simile.

Riteniamo che la cultura dell’etica e della non violenza universale dell’universalismo (come eredità del pensiero dei più grandi illuminati della terra) sia l’anello mancante alla realizzazione di una società giusta e solidale, libera dalla malattia, dalla violenza e dal dolore.

Riteniamo fondamentale lo sviluppo di una cultura intesa a valorizzare le diversità fondamentali e formali componenti il micro e macro sistema biologico in modo da superare gli antagonismi culturali, politici e religiosi per giungere all’attuazione di una visione sincretista delle grandi dottrine, scienze e filosofie.

Riteniamo che l’individuo debba responsabilizzare se stesso verso il destino collettivo mediante l’attenta osservazione delle sue scelte personali.

Riteniamo che l’individuo possa realizzare il suo benessere integrale e l’armonia collettiva solo nella misura in cui sarà consapevole che le 4 componenti fondamentali di cui è composta l’entità umana (fisica, mentale, emozionale e spirituale) saranno coltivate con il medesimo impegno in modo da essere tra loro armoniche e positive.

In sostanza riteniamo che il vegetarismo (componente fondamentale dell’Universalismo) sia:
- atto di giustizia verso gli animali incapaci di rivendicare il loro diritto al rispetto, alla libertà e alla vita;
- rifiuto della violenza in senso lato e sviluppo di una mentalità di pace e di non predominio.
- strumento per mantenere o recuperare la salute e ridare all’essere umano la gioia del benessere integrale;
- valorizzazione delle diversità formali e sostanziali componenti la Vita;
- mezzo per debellare la fame nel mondo.

All’interno della nostra visione universalista la componente vegetariana/animalista si manifesta come condizione imprescindibile del modo di essere e di interagire nel contesto sociale. Noi non siamo igienisti, vegetariani, animalisti, ambientalisti, cristiani, buddisti, induisti o pacifisti, perché siamo tutto questo, e più ancora: la nostra visione etica del mondo e della vita si estende dall’uomo ad ogni essere vivente. Per questo il vero igienista, vegetariano o animalista è colui che vede nella nostra filosofia di vita la possibilità di ritrovare il suo benessere integrale e la sua felicità derivante da un sentimento che sia apre all’amore verso l’uomo ma verso tutto ciò che vive.
Noi non diamo diete per la salute fisica o mentale, ma indichiamo la strada per eliminare le cause che generano le malattie. Il nostro intento è dare all’essere umano gli strumenti per comprendere i meccanismi chimico-biologici naturali, liberi da condizionamenti mentali, da errati abitudini, da anacronistiche tradizioni.
La nostra filosofia di vita può rendere l’uomo libero, artefice del proprio destino, in grado di trovare benessere psico-fisico, dargli una coscienza in grado di ripudiare ogni forma di prevaricazione, di sopruso o di violenza nei confronti del suo simile e di ogni altra creatura; di contribuire a salvare la natura, di ridurre considerevolmente le sue spese economiche; di limitare gli sprechi energetici e contribuire in modo determinate alla risoluzione dei conflitti armati, delle malattie e della fame nel mondo.
Ma ogni grande rivoluzione passa necessariamente attraverso il mutamento del proprio essere, dalle proprie abitudini, del proprio stile di vita: richiede la volontà di uniformarsi a ciò che è buono, giusto, positivo, armonico…

venerdì, gennaio 20, 2012

Marziano

Io: "Oggi sono un pò a terra" .
Collega: "Dai che stasera vai a casa e ti fai una bella fiorentina alla piastra che ti tira su".
Io: "Beh veramente sono vegetariano non mangio carne".
Collega: "Davvero?Cavolo non  ne avevo mai visto uno vero fin'ora".
Io (dentro di me): "Cazzo sono un marziano".

mercoledì, gennaio 18, 2012

Cattive abitudini

Una riflessione sullo spreco di cibo ai nostri tempi vista da un'altra angolazione.
La mia.
Cena ufficiale aziendale, una decina di persone presenti.
Per me è stato preparato un menù a parte, cioè niente di così difficile, un antipasto a base di tartine con formaggio molle, funghi, pomodori e un bel risotto ai funghi.
Il tutto spazzolato fino all'ultimo, neanche una briciola o un chicco rimasto nel piatto.
Menù per i restanti a base di un antipasto di salumi vari e stinco al forno con patate fritte.Risultato?
La maggior parte lascia più della metà della roba nel piatto perchè oggettivamente troppa.
Considerazioni.
Senza entrare nel merito di chi muore di fame etc... penso solo al ciclo produttivo di quello stinco, alle risorse utilizzate per produrlo, alla sofferenza perpetrata per portarlo fino a quel piatto per poi essere lasciato lì.
Il tutto nell'indifferenza assoluta.
E non è che io sia un mangione intendiamoci...

Tiramisù!

Al supermercato.
Figlia di circa 40 anni col padre.
"Papà stasera volevo fare il tiramisù quello con le fragole".
Il padre la guarda distratto.
Io la guardo e penso: "Ma ti sei resa conto in che stagione siamo?".
Senza parole.

venerdì, gennaio 13, 2012

Origine del mio vegetarismo

La decisione di passare al vegetarismo (più materialmente di non mangiare cadaveri) è stata radicale, pianificata nel giro di un mese e messa in opera da un giorno all'altro ma ha origini molto lontane nel tempo.
La prima forma di repulsione verso l'alimentazione onnivora risale a circa 20 anni fa quando mi rifiutai di mangiare selvaggina reputando che gli animali di allevamento fossero gli unici adatti alla mia alimentazione, lasciando liberi quelli che lo erano già.
Questo discorso si protrae nel tempo per poi venir meno negli ultimi anni in cui mi sono lasciato andare ad ingordigia pura venendo a meno al mio principio.
Costante negli ultimi 15 anni il rifiuto totale e la condanna verso i Fast Food come fonte di distribuzione di cibo spazzatura e colpevoli dello spreco inammissibile che compiono quotidianamente.
Circa tre anni fa la decisione di non mangiare più carne di maiale, più che altro per una questione di salute, la carne di maiale è in assoluto la peggiore per l'organismo.
Nell'ultimo anno si aggiunge la decisione di non mangiare più carne rossa e da qui è partita la vera svolta, un progressivo disgusto verso tutto quello che è carne e pesce, quasi una nausea solo a sentire l'odore imperversava dentro di me.
Poi una continua informazione sulle condizioni degli animali e dello sfruttamento ai fini alimentari hanno definitivamente fatto esplodere in me la repulsione verso l'onnivorismo umano e l'olocausto di esseri viventi innocenti che l'uomo sta attuando.
Da questo nell'ottobre 2011 l'inizio dell'uomo nuovo che era nascosto in me, un uomo che per nutrirsi non peserà più sulle atrocità commesse quotidianamente ai danni di animali.
Questo è il mio punto di partenza.