giovedì, marzo 20, 2014

(Eco)sistemica alimentare umano

Fonte: Progetto 3M (http://specieumanaprogetto3m.blogspot.it/)

Ecosistemica alimentare umana
L'enorme distruttività del sistema di produzione alimentare mondiale attuale è potenziata anche da
due delle sue stesse conseguenze: l'esiguità di territorio coltivabile e, specialmente, rispetto alla
enormità della popolazione attuale a livello ecosistemico globale, la mancanza letterale di spazio
fisico, da cui derivano anche il massacro giornaliero per fame, la quasi totalità delle guerre (sono
tutt'ora molte decine nel mondo) o le pericolosissime tensioni internazionali attuali, la tremenda
crisi urbanistica anche con i milioni di morti nelle bidonville specialmente del sud del mondo, ecc.,
è dovuta ad un motivo molto semplice: il pianeta è vasto ma la superficie di territorio coltivabile è piccolissima (specialmente rispetto alla enormità della popolazione attuale).
Infatti, sui 51 miliardi di ettari dell'intero pianeta, tolta la superficie coperta dal mare, rimangono
solo 15 miliardi di ettari di terre emerse; di questi ultimi, sottraendo la superficie coperta dai
ghiacci, dai laghi, dai fiumi, la superficie del territorio montuoso scosceso o roccioso, dei deserti,
delle foreste, del territorio non coltivabile, e di quello costruito (cioè la somma di tutte le città del
mondo ed i restanti sistemi urbanistici, le infrastrutture, fino al fabbricato rurale singolo),
rimangono solo meno di 1,3 miliardi di ettari di territorio coltivabile, i quali sono già al massimo
dello sfruttamento addirittura intensivo.

Modello alimentare onnariano: per 7 miliardi di persone onnariane non basterebbero 7 pianeti (come la Terra)
L'innaturalità del modello alimentare onnariano è stata finora applicata fondamentalmente solo fino
a 1,2 miliardi di persone (principalmente nel nord del pianeta), ma se fosse adottato anche dai
restanti 5,8 miliardi di persone (principalmente nel sud del pianeta), non basterebbero 7 pianeti per
nutrire la specie umana.
Basterebbe solo questo semplicissimo dato di fatto, per dimostrare che la specie umana non è
"onnivora": perché non solo il modello alimentare onnariano non è sostenibile, ma addirittura è
ecosistemicamente tecnicamente impossibile.
Identico discorso vale anche per il modello alimentare vegetariano, per quello vegan, e per quello
vegan-crudista: adottati da 7 miliardi di persone, non solo non sono sostenibili, ma addirittura sono
ecosistemicamente tecnicamente assolutamente impossibili.

Modello alimentare vegetariano: per 7 miliardi di persone vegetariane
non basterebbero 6 pianeti
Infatti, per un sistema di produzione alimentare naturale destinato a 7 miliardi di vegetariani, visto
anche che servirebbe un numero ancora superiore di bovini da latte, anche per i formaggi, e di
galline ovaiole, sia per il loro maggiore consumo dei vegetariani rispetto alle persone onnariane, e
sia per l'estensione di questi prodotti al 65% della popolazione mondiale che oggi non riesce ad averne l'accesso, non basterebbero 6 pianeti.

Modello alimentare vegan: per 7 miliardi di persone vegan non
basterebbero 4 pianeti
Per un sistema di produzione alimentare naturale destinato a 7 miliardi di vegan, che si possono
nutrire anche di "carne vegetale" o di qualsiasi altro "prodotto o sottoprodotto animale fatto con
vegetali", come per esempio derivati del glutine di grano, del glutine di farro, derivati della soia,
ecc., i quali prodotti, nel loro insieme, dimezzano solamente la necessità di territorio mondiale
rispetto alla zootecnia, ed a cui vanno aggiunti legumi, cereali, semi oleosi, e tutti i tipi di verdure,
oltre che frutta, non basterebbero 4 pianeti.

Modello alimentare vegan-crudista: per 7 miliardi di persone vegancrudiste
non basterebbero 2 pianeti
Per un sistema di produzione alimentare naturale destinato a 7 miliardi di vegan-crudisti, proprio per la immensamente maggiore estensione territoriale, rispetto alla frutta, che richiedono le
coltivazioni di tutti i suddetti prodotti "alimentari", presenti in maniera anche più abbondante nella
loro "alimentazione" comparato a tutte le altre categorie "alimentari", per nutrire tutti i 7 miliardi di
persone attuali in maniera vegan-crudista non basterebbero 2 pianeti.

Assoluta impossibilità tecnica, su scala globale completa, dei modelli
alimentari onnariano, vegetariano, vegan e vegan-crudista
Basterebbe anche solo ed esclusivamente questo semplicissimo dato di fatto per dimostrare che la specie umana, oltre che non "onnivora", non è nemmeno una specie "vegetariana", né una specie "vegan", né una specie "vegan-crudista": proprio perché nell'intero ecosistema mondiale è, anche tecnicamente, assolutamente impossibile.

Melarismo (e, al limite, fruttarismo): non solo è assolutamente l'unico
modello alimentare sostenibile su scala globale, ma lo è
esclusivamente se la popolazione mondiale non cresce ancora di
molto
Dunque, anche la scienza moderna dell'ecosistemica più avanzata arriva alla stessa identica
conclusione di tutte le altre scienze: solo ed esclusivamente col modello alimentare melariano, si
può tecnicamente (e naturalmente) nutrire tutta la attuale popolazione mondiale, specialmente se si considera anche lo spazio minimo necessario non solo per la coltivazione diretta, ma anche lospazio psicologico-vitale assolutamente essenziale anche solo per la specie umana, sempre a patto,ovviamente, che la popolazione mondiale non aumenti ancora di molto.
Siccome non si può passare indifferenti sopra il cadavere di un bambino (anche 1 solo, non 40.000
al giorno come oggi stesso, entro stasera, per il solo esclusivo fatto di utilizzare ancora "cibi" del tutto incompatibili con la nostra specie), soprattutto se a farlo siamo ognuno di noi (e non più un orribile dittatore), e ancora soprattutto quando sappiamo esattamente cosa non fare per evitarlo (non comprare mai più "cibi" aspecifici per l'uomo), scegliendo il melarismo (o, al limite, fruttarismo), (ovviamente gradualmente), scegliamo, quindi, di non partecipare assolutamente, nemmeno minimamente, anche a questo orrendo massacro giornaliero (muore, per esclusiva colpa nostra personale, una persona ogni 2 secondi); basterebbe, ancora una volta, anche solo ed esclusivamente questo, per sentirci in obbligo di farlo, e da subito.

Mio personale commento: se leggendo questo pensate "per fortuna faccio parte di quei 1,2 miliardi" allora avete perso tempo se invece inziate a sforzarvi di guardare oltre al vostro stomaco potete iniziare il cammino verso la libertà (quella vera).