venerdì, novembre 11, 2011

Repetita iuvant

Parlerò di una cosa che ho già menzionato ma mi piace talmente tanto che la racconto ancora e la racconterò ancora, l'argomento è sempre lo stesso ma ogni narrazione è una storia a sè.
Ormai andare a fare la spesa è uno dei miei hobbyes preferiti, mi piace una cifra e da quando lavoro oltre il Villoresi è diventato mio compito fisso.
Stasera mi fermo, debbo prendere due cosine che domani sera c'è Pippa a cena.
Alla cassa c'è una signora sui 40 davanti a me con sua figlia di circa 6 anni.
Faccia da venerdì sera, non le si muove un copracciglio...
Non posso non osservare la sua spesa scorrere lentamente sul tappetino della cassa.
In ordine: biscotti, patatine, bibita gassata, burro, sugo pronto, bonroll impanato già pronto,  torta Cameo pronta da stendere (unica fatica di tutta la spesa), una decina di bottigliette di plastica di acqua da 10 cl (non si disseterebbe manco un canarino ma in compenso una montagna di plastica), latte senza grassi (come se il resto fosse robba dietetica) e per ultimo ottocento sacchetti per contenere tutta sta merda.
Totale 43 € per uccidere se stessa e la propria famiglia per forse un paio di giorni.
La cultura di un popolo si misura da quello che mangia, fate vobis.

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