lunedì, novembre 06, 2006

E' arrivato il fatidico giorno del mio ritorno lavorativo a Milano, oggi ho firmato la lettera di trasferimento di sede che passa dall'amata Ispra all'odiata Milano, che passa dalla terra dei laghi, del sole e dell'aria fresca alla terra dell'asfalto, del cielo grigio e dello smog, il tutto a poche decine di km, ebbene sì.
Ancora una settimana o poco più e si torna indietro, oggi ho avuto un bel assaggio di cosa mi aspetta, treno strapieno con relativo viaggio in piedi, confusione, urla, aria irrespirabile, pausa pranzo da incubo in un bar dove a malapena sentivo il mio collega seduto in fronte a me, ufficio immenso con 100 persone o più, non il mio piccolo ufficio con vista sulle montagne.
Dopo quasi 6 mesi di "vacanza" si torna nella città degli orrori, della gente grigia in volto e forse anche nell'anima.
L'unica speranza che mi rimane è che non sia per sempre, ci ho messo 10 anni per riuscire ad andarmene, vediamo quanto passerà ancora.
Per il momento si và, con tristezza ma si và poichè non si vive di sola aria fresca...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cino, se la vita ti sembra tropo in salita forse hai solo sbagliato strada. Anch'io ho sbagliato più volte ho girato a vuoto per anni, e pure sto sentiero su cui sono ora a dirla tutta non è che mi convinca fino in fondo.
Cino trovati un lavoro in cui parli con delle persone faccia a faccia e non con una macchina.
è solo il mio parere

Cedro

Alessandro ha detto...

Cambiare lavoro a 32 anni suonati con 1000 € di mutuo al mese e con in tasca il sogno di una casa in libertà non è proprio così facile, trovare la strada giusta quello credo sia impossibile, seguire quella che si è intrapresa per poi deviare di tanto in tanto quando serve si, è già qualcosa.
10 anni fa non avevo prospettive di vita, oggi ho una moglie che amo e 2 cani che amo.